Il secondo matrimonio di Leopoldo che diede motivo a dilungarci nella descrizione della città di Firenze, delle sue usanze e dei suoi costumi, ci fece tralasciare la narrazione della parte politica di quest'opera, e che merita di esser riassunta, affinché sia in tutte le sue parti il più possibilmente completa.
Al punto in cui rimase interrotta la narrazione, il Ciantelli, Presidente del Buon Governo, era in pieno auge; ma egli, appunto per questo, tanto s'imbaldanzì, che col troppo fare si rese insopportabile. Era generale la indignazione contro di lui e le sue persecuzioni. Per ciò, Leopoldo II, alle cui orecchie giunsero infinite lagnanze e anche serie minaccie, impensierito delle conseguenze, il 31 agosto 1832 firmò il decreto che dimetteva l'odiato Presidente del Buon Governo, e nominò al suo posto l'auditore Giovanni Bologna, mite, dotto e probo giureconsulto.
Appena si sparse questa notizia, il popolo, sempre buono, improvvisò una dimostrazione, e si recò in Piazza Pitti ad acclamare al Principe; poi andò sotto le finestre del palazzo Ciantelli, fischiando e imprecando in modo assordante. Ma passato il primo entusiasmo, si dovette riconoscere che ormai il mal seme dava i suoi frutti; e che non era più questione di cambio di Ministri o di Presidenti di Buon Governo. Le pubbliche faccende andavan sempre più peggiorando; quanto maggiore si nutriva da ognuno il desiderio della libertà, tanto più nei governanti si voleva soffocare ogni sentimento di emancipazione e di ribellione al giogo della mente e alla schiavitù della persona.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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