Fu anche nominato un quarto consigliere senza portafoglio, che però prendeva parte alle adunanze del consiglio, e questo fu Giovanni Baldasseroni, uomo attivo e rigoroso: qualità da lui dimostrate nella soprintendenza dei sindaci. Ma quello che destava maggiori simpatie e qualche speranza nei toscani, era la presenza del Cempini nel Governo; poiché uomo giusto e tendente al liberalismo, sebbene pauroso di qualunque riforma che potesse alterare la costituzione dello Stato com'era. Ma dopo la morte del Fossombroni e del Corsini "l'andamento governativo prese aspetto pallido, incerto, debole, timido e reazionario."
I gesuiti, benché espulsi dalla Toscana, eran quelli che maggiormente soffiavan nel fuoco della reazione, e nel 1840 avviarono a Firenze per tastare e preparare il terreno le monache del Sacro Cuore di Pisa o gesuitesse, che tali erano veramente. Quindi pian piano si videro insediate tra noi anche le suore di Santa Dorotea "ed altre donne di tal fatta, poiché per mezzo del sesso che più facilmente penetra ed impera nell'intimo delle famiglie, il sanfedismo sperava di riportare la desiata vittoria."
Qualche gesuita autentico riuscì perfino a predicare in Firenze, sotto le spoglie di semplice prete; "il popolo fiorentino ne fu indignatissimo; e non potendo in altro modo manifestare la sua avversione per tale schiatta di camaleonti ambiziosi avidi d'oro e di potere, ugualmente nemici dei re che fingono amare ed uccidono, come di chiunque vorrebbe far loro argine, scriveva di nottetempo a caratteri cubitali, in molti siti e fino sulle muraglie esterne della reggia: gesuiti no; morte ai gesuiti.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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