E questi zelanti cittadini furono l'architetto Felice Francolini, Diomede Buonamici, Vincenzo Lanini e N. Scharpantier (sic) affidando inoltre all'avvocato Mordini di nominare un'altra
Commissione di persone probe, le quali fossero incaricate del rilascio dei biglietti, o buoni, per il desinare suddetto."
Essendo stato pubblicato nel programma della festa, che era proibito alle donne di prender parte alla dimostrazione, ed avendo il Granduca "graziosamente concesso alle dame provinciali l'accesso alle terrazze del palazzo Pitti," il Comune stabilì di erigere alcuni palchi per le signore fiorentine, che furono munite di speciale biglietto "da ritirarsi dai due pompieri a ciò delegati ad ogni palco."
Sorse finalmente il sospirato giorno 12 settembre 1847.
Fin dall'alba cominciarono ad arrivare le deputazioni provinciali alle porte della città, ricevute dagli incaricati del Comune, che a mano a mano le accompagnavano ai luoghi loro assegnati.
Moltissime di queste deputazioni eran precedute dal gonfaloniere e altre assai dal parroco, e tutte col vessillo del Comune o di corporazioni ed associazioni private, con stemmi e leggende d'ogni forma e colore.
Moltissimi volontari della Guardia civica vennero pure con le deputazioni, e si calcolarono a più di ventiquattromila; le bandiere oltre quattromila; e quasi un centinaio le bande, con uniformi, morioni, elmi, stivali e costumi, da parere impossibile che ci fosse tanta gente che avesse il coraggio di andar fuori vestita a quella maniera!
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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