Le cose oramai erano avviate su di una china che nessuno avrebbe potuto frenare: perciò anche Leopoldo II seguitò a lasciarsi travolgere ma non che in cuor suo ne fosse contento. Egli faceva come chi si trova in un impegno dal quale non può uscirne con onore, e si pente d'esserci entrato.
Intanto gli avvenimenti precipitavano. Le cinque giornate di Milano entusiasmarono i fiorentini; ed il Magistrato civico sulla proposta del gonfaloniere Bettino Ricasoli pubblicò un manifesto altamente patriottico, che cominciava con le fatidiche parole:
Viva la indipendenza d'Italia!
Milano ha cominciato la santa crociata contro gli Austriaci, con un coraggio e con un senno che nessuna età vide, e che tutti gli Italiani devono imitare, se vogliono far sicura per sempre la loro libertà.
Milano disarmata ha scacciato dal suo seno gli Austriaci armati. Questa cacciata segna il primo giorno dell'èra nuova della nazionalità italiana."
Ed il 28 marzo 1848 il Magistrato stesso, prese la seguente deliberazione, in onore dei valorosi fratelli milanesi:
1° Lo stemma della città di Milano avrà un posto d'onore nella Loggia dell'Orcagna con una iscrizione in marmo, la quale rammenti il fatto glorioso della città di Milano, e il decreto di onoranza di questo Municipio.
2° Il giorno in cui lo stemma e la iscrizione saranno collocate nella Loggia dalla Magistratura di Firenze, sarà giorno di festa nazionale.
3° Tutti i Membri del Governo provvisorio cominciando dall'incomparabile Gabrio Casati saranno di diritto Cittadini di Firenze.
| |
Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
|
|
Leopoldo II Milano Magistrato Bettino Ricasoli Italia Austriaci Italiani Austriaci Magistrato Milano Loggia Orcagna Milano Municipio Loggia Magistratura Firenze Membri Governo Gabrio Casati Cittadini Firenze
|