4° Una deputazione eletta da questo Municipio, porterà a quello di Milano il presente Decreto e il Diploma della Cittadinanza fiorentina."
Tali proposizioni furono ratificate con voti favorevoli dieci, contrari nessuno.
Quindi fu ordinato un solenne Te Deum in Duomo al quale assisté la Magistratura civica, coi nuovi costumi indossati nel 12 settembre 1847, insieme alle altre Magistrature.
Cosicché fra le cinque giornate di Milano, la promulgazione dello Statuto concesso da Carlo Alberto, e il sentimento di libertà che tutti aveva ormai conquistato, ad altro non si pensò che all'imminente guerra con l'Austria.
Il Municipio di Firenze nell'adunanza del 18 maggio 1848 deliberò quanto appresso:
Il giorno festivo di San Giovanni Battista patrono di questa città è imminente: la sua ricorrenza è solennizzata non solo con il rito sacro, ma con pubblici spettacoli e rallegramenti. Ma in quest'anno tutta Italia è commossa dalla guerra contro lo straniero, ed è minacciata da gravi pericoli.
Ben in questo frangente è necessario implorare soccorso da Dio, e a ristorare le nostre preghiere con l'intercessione del Santo Protettore. Ma le pubbliche feste sarebbero un insulto al pubblico dolore, o una non sincera dimostrazione di gioia che non può essere negli animi, occupati solo da gravi pensieri.
Della Santa Guerra dell'Indipendenza, e della Santa Impresa di consolidare la recuperata libertà, gli apparecchi militari esser denno i soli spettacoli de' veri Italiani; ogni gioia dev'essere sospesa fino al giorno in cui potremo ringraziare Iddio della cacciata degli Austriaci dall'Italia tutta ora e per sempre.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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