Tanta baldanza giovanile e tanto eroismo, furono coronati il 29 maggio 1848 con Curtatone e Montanara: la disfatta più gloriosa che conti la storia, sebbene gl'italiani, di queste pagine ne abbiano scritte e ne scrivano spesso.
Un mese dopo, e cioè il 28 di giugno, Leopoldo II: "Considerando che la virtù militare - così diceva nel suo decreto - si deve misurare non dalla vittoria, ma dai pericoli affrontati combattendo, e che veramente maschio è quel valore il quale nella disperazione di tutte le cose intende a restare invitto e cedendo il posto non volge le spalle;
Avendo considerato che se la giornata del 29 maggio non fu lieta per le nostre armi intorno Mantova, negli accampamenti di Curtatone e Montanara, pure quel sole fu testimone di molte prove di valore date dai due nostri corpi d'armata, i quali separati di luogo ed attorniati, sostennero l'urto di un nemico immensamente superiore di forze, al quale tardi cedendo, seppero vender caro quel terreno che egli dové comprare con gravi perdite giovando così grandemente alla causa italiana;
E riguardando come debito della Sovranità il premiare i tratti singolari di personale valore;
Decretiamo, ecc." E in tal guisa assegnò varie ricompense.
1 nomi dei decorati e la ragione gloriosa della ricompensa dimostrarono sempre più quanta fede, quanto forte sentimento ci fosse in quei valorosi che in cinquemila, molti dei quali inesperti alle armi e vestiti in borghese, tennero testa per una giornata intera a trentamila soldati austriaci!
Più del decreto granducale, che dopo pochi mesi parve quasi un documento apocrifo, giunse gradito all'animo dei toscani l'indirizzo fiero e cortese delle donne milanesi che accompagnavano il dono di una bandiera tricolore.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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