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      La risposta fu il proclama del generale barone D'Aspre, che si apprestava ad entrare in Firenze. Vale la pena di riprodurre questo documento:
     
      Abitanti di Firenze,
     
      I vincoli di sangue che uniscono il vostro Sovrano alla Casa Imperiale del mio Monarca, moltissimi trattati che a S. M. l'imperatore e Re mio Signore impongono il dovere di proteggere l'integrità della Toscana, e di difendere i diritti del vostro Principe, hanno determinato l'Austria a cedere al desiderio di S. A. I. e R. il Granduca di por termine allo stato d'anarchia sotto il quale già da lungo tempo gemeva il vostro bel paese.
      La fazione che opprimeva Livorno fu dalle mie armi distrutta, e quella popolazione fu levata dal giogo ed i ribelli si sottomisero al loro legittimo Sovrano.
      CHIAMATO ora dal vostro Principe, vengo con le mie armi e truppe nella vostra città, come amico, come vostro alleato; unitevi a noi per viemeglio consolidare la quiete, la pace, e l'ordine; e ricondurre stabilmente la concordia e l'impero delle leggi in quei giorni di felicità onde già un tempo l'Europa vi invidiava.
     
      Empoli, 24 maggio 1849.
      Dato in Firenze, il 25 detto.
     
      IL comandante generaleBARONE D'ASPRE."
     
      Questo proclama svelò chiaro e tondo che i tedeschi ce li aveva chiamati proprio lui; rinnegando tutto ciò che aveva detto, promesso e fatto pochi mesi indietro.
      Il nefasto 25 maggio 1849, giorno di San Zanobi, fecero ingresso in Firenze le spavalde truppe austriache, che pareva entrassero in una città conquistata e presa per valore e forza d'armi.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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