4. Oltre alla rappresentazione dei risultati dell’esperimento per mezzo delle tabelle, sempre possibile, o per mezzo delle formole, solo in certi casi possibile, un altro metodo può esser seguito, che ha acquistato un’importanza universale in tutte le scienze quantitative; è il metodo detto dei diagrammi o metodo grafico.
Riferiamoci ancora all’esperienza surriferita della flessione di una lamina. Tracciate due rette perpendicolari, dette assi coordinati, una orizzontale Ox (asse delle ascisse) e l’altra verticale Oy (asse delle ordinate), tagliamo sulla prima, a partire dall’origine O, dei segmenti proporzionali ai diversi valori dei pesi; scegliendo per esempio la lunghezza di 1 cm. per rappresentare la forza di 1 Kg. Dai punti ottenuti, 1, 2, 3, 4 ecc. guidiamo dei segmenti paralleli all’asse delle ordinate e di lunghezze proporzionali alle deformazioni rispettivamente prodotte dai pesi 1, 2, 3, 4 ecc.; possiamo adottare per esempio, la lunghezza di 1 cm. per rappresentare la deformazione di 1 mm. Gli estremi A, B, C, D di questi segmenti, riuniti con una linea continua OABCD, che in questo caso è una linea retta, dànno il diagramma delle deformazioni corrispondenti ai vari pesi.
Anche qui noi possiamo per interpolazione dedurre la deformazione che corrisponde a un peso non direttamente sperimentato. Se si vuole, per es., la deformazione corrispondente al peso 2, 5 basterà per il punto M relativo all’ascissa 2,5 guidare la parallela MN all’asse delle ordinate fino all’incontro N con il diagramma OABCD; la lunghezza di MN, cioè 5, darà in mm. la deformazione richiesta.
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