Quando diciamo che gl’indici dell’orologio percorrono archi eguali in tempi uguali, noi supponiamo di possedere già un mezzo per riconoscere che due intervalli di tempo non contemporanei sono eguali; e questo mezzo è, reciprocamente, fondato sull’ipotesi che esista già un corpo che per definizione si muove con moto uniforme, di modo che possono chiamarsi tempi eguali quelli impiegati da questo corpo tipo per percorrere spazi eguali. Si trovano appunto in queste condizioni le stelle fisse, nel loro moto apparente diurno da est verso ovest, e che costituiscono l’orologio tipo naturale, al quale vanno perciò riferiti gli orologi ordinari.
10. Velocità nel moto uniforme - È lo spazio percorso dal punto mobile nell’unità di tempo. Scegliendo come unità di lunghezza il centimetro, e come unità di tempo il minuto secondo un mobile avrà per es. la velocità 18 se percorre 18 cm. a ogni minuto secondo; avrà la velocità v se percorre v centimetri per minuto secondo. Lo spazio percorso in 2 minuti secondi sarà allora 2v, in 3 minuti secondi 3v, ecc.; quindi lo spazio s percorso in t minuti secondi sarà dato dalla formola
s = vt
dalla quale si ricavano le altre due
v = s/t, t = s/v
che sono di utile e frequente impiego.
11. Velocità nel moto vario - Se un mobile, animato da un moto vario, percorre in un tempo t lo spazio s, si chiama velocità media in quell’intervallo di tempo il quoziente del numero che misura lo spazio s per il numero che misura il tempo t:
v_m = s/t
La velocità vera a un dato istante si definisce nel modo seguente.
| |
|