Si valuti lo spazio piccolissimo percorso a partire da quell’istante in un tempo piccolissimo tau e lo si divida per il tempo tau; con che si otterrà la velocità media tra l’istante considerato e un istante molto prossimo; indi si scelga un intervallo di tempo più piccolo, e si valuti la nuova velocità media; e si diminuisca sempre più l’intervallo di tempo scelto fino a che negli ulteriori impiccolimenti il quoziente ottenuto rimanga sensibilmente lo stesso - questo valore limite della velocità media tra l’istante dato e un’istante sufficientemente vicino dicesi velocità vera in quell’istante.
È facile riconoscere che applicando questo procedimento nel caso del moto uniforme si ottiene un risultato indipendente dall’intervallo di tempo scelto, e che perciò in questo movimento la velocità media e la velocità vera sono espresse dal medesimo numero, costante in tutti i tempi.
12. Moto uniformemente vario. - Supponiamo che la velocità vera di un mobile, valutata nel modo anzidetto, sia 7 a un dato istante; dopo un minuto secondo sia 10; dopo due minuti secondi sia 13, dopo tre sia 16, supponiamo cioè che la velocità vera subisca una variazione qualunque, ma costante a ogni minuto secondo; il moto si dice allora uniformemente vario, e la variazione costante di velocità a ogni minuto secondo si dice accelerazione. Questa è perciò eguale a + 3 nell’esempio precedente; e sarebbe eguale a -5 se le successive velocità, a distanza di 1 secondo, fossero per es. 65, 60, 55, 50 ecc. Si dà cioè il segno + all’accelerazione se essa rappresenta un accrescimento di velocità, il segno - se rappresenta una diminuzione; e il moto si dice nei due casi uniformemente accelerato o ritardato.
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