Se i due moti componenti sono rettilinei e uniformi, anche il moto risultante è rettilineo e uniforme. Si osservi infatti la figura 5 nella quale AB e AC rappresentano i due moti componenti; M', N', P', le posizioni che sarebbero occupate in virtù del solo primo movimento dopo 1, 2, 3, secondi; e M”, N”, P”, le posizioni corrispondenti per il secondo movimento.
I punti M, N, P, ottenuti con la regola surriferita, rappresentano le posizioni effettive occupate dal punto, e la linea AMNP la traiettoria risultante.
Essendo i due moti uniformi, AN' è doppio di AM' come N'N è doppio di M'M; e così AP' è triplo di AM' come PP' è triplo di M'M. Si deduce, per un noto teorema di geometria, che i punti, A, M, N, P sono in linea retta e che i segmenti AM, AN, NP sono eguali tra loro, cioè che anche il moto risultante è rettilineo e uniforme.
Inoltre i segmenti AM', AM'', AM rappresentano gli spazi percorsi in un minuto secondo per virtù dei due moti componenti e del moto risultante, cioè le velocità componenti e la velocità risultante. Adunque la velocità risultante è rappresentata in grandezza e direzione dalla diagonale di un parallelogrammo avente per lati i segmenti che rappresentano le velocità componenti.
Quando i due moti componenti sono non uniformi, il moto risultante è, in generale, curvilineo. La figura 6 si riferisce al caso della composizione di un moto uniforme con un moto uniformemente vario. La trajettoria del moto risultante ottenuta per punti nel modo sopra indicato, è una curva importante chiamata parabola; essa viene seguita dai corpi lanciati obliquamente nel vuoto, e soggetti all’attrazione verso la terra, poichè appunto in tale caso si sovrappongono nello stesso corpo il moto propulsivo uniforme, e il moto di caduta che, come vedremo, è uniformemente accelerato.
| |
|