- Una forza è perciò una entità che è perfettamente individuata quando ne siano dati il punto di applicazione, che non ha bisogno di esser definito, la direzione e l’intensità. Noi possiamo rappresentarla graficamente con un segmento avente un estremo nel punto d’applicazione, la direzione della forza, e una lunghezza corrispondente all’intensità della forza, secondo una scala di riferimento da stabilire.
23. Composizione delle forze applicate a un punto. - Se sopra un punto agiscono più forze comunque dirette, è sempre possibile sostituire al loro insieme una forza unica capace di produrre lo stesso effetto, e che si chiama risultante delle forze date. Si chiama invece equilibrante di un sistema dì forze quell’unica forza che è capace di ristabilire l’equilibrio di un punto sul quale agisce il sistema.
L’equilibrante è eguale ed opposta alla risultante di un sistema di forze. Difatti l’equilibrante farebbe equilibrio al sistema di forze: ma a questo è equivalente la sua risultante, quindi l’equilibrante e la risultante si fanno equilibrio e son perciò eguali ed opposte.
24. Parallelogrammo delle forze. - La risultante di due forze applicate a un punto è rappresentata graficamente dalla diagonale del parallelogrammo che ha per lati i segmenti che rappresentano le forse componenti.
Per verificare sperimentalmente questo principio si ricorre all’apparecchino rappresentato dalla fig. 8. Dal punto O partono tre fili, dei quali uno porta direttamente un peso R, e gli altri due, passando per le corrucole G e K, son messi in tensione dai due pesi P e Q.
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