Il problema ha infinite soluzioni poichè data la diagonale, cioè due vertici del parallelogrammo, ci sono infiniti parallelogrammi che hanno in comune quella diagonale. Occorre quindi assegnare ancora o la direzione di entrambe le componenti, o la direzione e l’intensità di una di esse.
26. Composizione di più forze applicate a un punto. - Se le forze da comporre sono in numero qualunque basterà comporne due, poi comporre la loro risultante con la terza forza, e poi la nuova risultante con la quarta e così di seguito.
La costruzione si semplifica ricorrendo al cosiddetto poligono delle forze. Dal vertice A di una delle forze (fig. 9) si traccia la spezzata AB'C'D' composta di segmenti eguali e paralleli alle altre forze. È facile riconoscere che la congiungente di O con l’estremo D' della spezzata rappresenta la risultante di tutto il sistema. - Se il punto D' coincidesse con O la risultante sarebbe nulla, cioè le forze si farebbero equilibrio.
27. Spostamento del punto di applicazione delle forze nei corpi rigidi. - Sia applicata nel punto A di un corpo rigido (fig. 10) la forza AF. Ad essa si può sostituire, in tutti gli effetti, la forza eguale BF', il cui punto di applicazione è situato nella retta AF.
Difatti se in B si fanno agire le due forze eguali ed opposte BF' e BF" le condizioni del corpo non son mutate; abbiamo così tre forze agenti AF, BF' e BF" delle quali le AF e BF" si neutralizzano nei loro effetti, perchè eguali, opposte, e agenti su due punti di un corpo rigido (§ 19); resta quindi soltanto attiva la BF'.
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