Quando, perciò, un corpo è sostenuto esattamente per il suo centro di gravità, esso si comporterà come se la gravità non esistesse, poichè il sostegno eserciterà, in virtù della sua deformazione, una forza che annullerà gli effetti della gravità. Se poi il filo è attaccato al corpo in un punto B qualsiasi di questo (fig. 18), il corpo sarà in equilibrio solo quando la forza CP di gravità applicata nel centro di gravità C e la forza BQ esercitata dal filo in tensione siano eguali e direttamente opposte. Se quindi si constaterà che l’equilibrio è ottenuto, ciò vorrà dire che AB e CP appartengono a un’unica retta, e che perciò:
1. Il filo AB assume la direzione verticale.
2. Il suo prolungamento passa per il centro di gravità C del corpo.
Basterà così sospendere il corpo per un altro suo punto qualsiasi, e cercare il punto d’incontro dei due prolungamenti dei fili; esso sarà il centro di gravità del corpo.
La posizione del centro di gravità può essere prevista col ragionamento per i corpi omogenei (aventi cioè la stessa natura chimica e la stessa costituzione fisica in tutti i punti) e di forma geometrica determinata. Noi ci limitiamo a riferire i risultati principali:
Un segmento pesante ha il suo centro di gravità nel suo punto di mezzo.
Il triangolo ha il centro di gravità nel punto d’incontro delle tre mediane.
Il cerchio e la sfera hanno il centro di gravità nel centro geometrico.
La piramide e il cono hanno il centro di gravità nella congiungente il vertice col centro di gravità della base, a tre quarti dal vertice.
| |
|