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      Se adesso si applicano i piattelli, di egual peso, e si caricano questi con corpi di peso eguale, essendo per costruzione i coltelli laterali ad eguale distanza dal centrale, l’equilibrio non sarà turbato; che se poi si aggiunge un piccolo sovrappeso, il giogo si inclinerà fino a che il momento del peso sopraggiunto eguaglia il momento inverso del giogo che tende a rimanere orizzontale. L’inclinazione ci rivela adunque che esiste una differenza tra i pesi disposti sui piatti; e se si vuole che venga avvertita una differenza minima tra i pesi medesimi, occorre che la tendenza del giogo a restare orizzontale, cioè la sua stabilità, sia molto piccola; allora la bilancia è sensibile, e si misura la sua sensibilità valutando lo spostamento che l’indice subisce per l’aggiunta di un piccolo peso determinato, per esempio un milligrammo, a uno dei piatti.
      Come si è detto il momento del sovrappeso viene equilibrato, dopo l’inclinazione del giogo, dal momento inverso del peso di questo. Se si vuole quindi accrescere la sensibilità della bilancia occorrerà aumentare il momento del sovrappeso, e ridurre quello del giogo. Si ottiene il primo risultato ricorrendo a un giogo molto lungo, e il secondo diminuendo il suo peso, e costruendolo in modo che il suo centro di gravità, pur giacendo al di sotto dello spigolo per assicurare la stabilità, sia molto vicino ad esso; in tali condizioni il giogo oppone un ostacolo minimo contro le forze inclinatrici. Però, allungando molto il giogo, se ne aumenta il peso, e inoltre è più facile che esso s’infletta sotto l’azione di pesi rilevanti, nel qual caso i tre spigoli non si trovano più in un piano, e la sensibilità della bilancia viene diminuita per altre ragioni.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173