Nella stadera (fig. 28), che è una leva a braccia disuguali, il corpo da pesare agisce con un braccio costante, e viene equilibrato con un corpo di peso costante, detto romano, che si porta a distanze diverse dal fulcro. L’apparecchio viene graduato per mezzo di una serie di pesi conosciuti, e segnando sull’asta, lungo cui scorre il romano, il valore dei pesi nei punti in cui si deve portarlo per ottenere volta a volta l’equilibrio.
DINAMICA.
38. Primo e secondo principio fondamentale della Dinamica. - Il primo principio è stato già da noi enunciato col nome di principio d’inerzia. Esso può anche esprimersi dicendo che l’effetto di una forza su un corpo si manifesta con una variazione di velocità o con una variazione di direzione nel movimento del corpo.
La forza è adunque la causa delle variazioni di moto di un corpo; e appunto il secondo principio della Dinamica serve a rilegare l’effetto alla causa. Esso può enunciarsi così:
Una forza costante produce una variazione di moto costante a ogni unità di tempo per tutta la sua durata d’azione; e la variazione di moto prodotta è proporzionale all’intensità della forza.
Adunque, se il moto è rettilineo, una forza costante che agisca nel senso del moto imprimerà una costante variazione di velocità a ogni minuto secondo, cioè un moto uniformemente accelerato; e l’accelerazione impressa sarà proporzionale all’intensità della forza misurata staticamente.
Questo principio è di origine sperimentale; ma è stato convalidato, più che da esperienze dirette, dall’accordo sempre constatato tra le conseguenze che se ne posson dedurre, e i fatti reali.
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