L’enunciato precedente è un caso particolare di un principio più generale detto principio delle forze vive, per il quale: se su un sistema di corpi in moto agiscono insieme forze motrici e forze resistenti, la somma di tutti i lavori motori, diminuita della somma di tutti i lavori resistenti è eguale al guadagno di forza viva di tutte le parti del sistema; se perciò il moto è uniforme, la somma di tutti i lavori motori è eguale a quella dei lavori resistenti.
In uno di questi sistemi i diversi lavori motori, i lavori resistenti e la forza viva posson paragonarsi agli introiti, alle spese e alla riserva di cassa di una banca: la riserva si aumenta finchè gl’introiti superano le spese, e così avviene della forza viva; inoltre la banca può far fronte alle spese anche senza entrate, impiegando la propria riserva; e così in un sistema meccanico il lavoro resistente può essere temporaneamente superato a spese della forza viva del sistema.
È chiaro adunque che il lavoro resistente può per qualche tempo esser maggiore del lavoro motore; ma allora la differenza è colmata dalla forza viva, che va perciò diminuendo; che se si vuole un andamento continuo di moto uniforme, il lavoro resistente non deve superare il lavoro motore; anzi in realtà il lavoro utile sarà sempre minore del lavoro motore, poichè il totale lavoro resistente è in parte lavoro utile e in parte lavoro perduto negli attriti, negli urti ecc. Si ha perciò, in regime uniforme:
Lav. motore = Lav. resistente
Lav. resist. = Lav. utile + Lav. perduto
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Lav Lav Lav
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