63. Principio di Pascal. Pressione in un liquido. - Immaginiamo un liquido chiuso in un vaso indeformabile (fig. 36), che comprende un cilindro nel quale è mobile uno stantuffo S. Esercitando su S una forza F, essa determinerà una piccola diminuzione di volume e quindi un piccolo spostamento in basso dello stantuffo, fino a che la reazione del liquido, costretto in minor volume, non equilibri la tendenza dello stantuffo a discendere.
La compressione del liquido cesserebbe di esistere se la parete del vaso, cedendo in un punto, gli consentisse di riprendere il volume di prima; ed è chiaro che il liquido, nella sua tendenza a riprendere il volume di prima, eserciterà uno sforzo contro l’ostacolo costituito dalla rigidità delle pareti in tutti i punti del vaso. Il risultato sarà una pressione in tutta la superficie interna del recipiente, per cui ciascun centimetro quadrato di essa verrà spinto normalmente al piano tangente, con una forza eguale in tutti i punti. È questo il principio di Pascal, secondo il quale la pressione esercitata in un punto di un liquido si trasmette egualmente in tutte le direzioni.
Se, perciò, nel recipiente di sopra si pratica un’apertura B (figura 37) e vi si innesta un secondo cilindro munito di stantuffo S', per impedire il moto in fuori di S' occorrerà applicare una forza F che dovrà essere eguale ad F se i due stantuffi S ed S' hanno la medesima area. In tal caso è indifferente dire che su S' il liquido trasmette la forza F esercitata in S, o che su S si trasmette la forza F' esercitata in S'. Sarà meglio dire che la forza F, la forza F' e tutte le altre analoghe destate nel recipiente, (che risulterà sempre un po’ deformato), determinano nel liquido una diminuzione di volume, e un conseguente stato particolare per cui si dice che il liquido è in pressione, con l’effetto di esercitare una forza F su ciascuna superficie S mobile o fissa della parete.
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Pascal S. Esercitando Pascal Pressione
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