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      Questo risultato, detto paradosso idrostatico, è verificabile con l’esperienza, per mezzo di diversi recipienti di forma diversa, ma aventi lo stesso fondo mobile, e tenuto a posto da forze misurabili.
      Se invece il fondo è attaccato al recipiente, e noi disponiamo tutto il recipiente sul piatto di una bilancia, troveremo un peso minore col recipiente R'; e ciò perchè il peso del liquido contenuto in un vaso non coincide con la pressione sul fondo, ma è la risultante di tutte le pressioni esercitate sulle pareti rigidamente connesse. Ed è facile riconoscere che nel recipiente R' sul tratto di parete che unisce il cilindro A'B' con l’altro più largo, il liquido esercita delle pressioni verso l’alto che compensano la grande forza esercitata sul fondo S.
      In seno a un liquido soggetto alla gravità la pressione definita come al paragrafo 62 risulta diversa in strati a diversa altezza ed eguale, in tutti i punti di uno stesso strato orizzontale, al prodotto della sua profondità per il peso specifico del liquido. Questo non contraddice alla legge enunciata che in un liquido in equilibrio la pressione deve esser la stessa in tutti i punti, e che senza di ciò si ha un moto continuo del liquido dai punti di maggiore a quelli di minore pressione; poichè i punti aventi pressioni diverse sono a diversa altezza, e perchè il liquido possa spostarsi nel senso suddetto dovrebbe vincere il suo peso che tende a portarlo in basso. - Questa tendenza è appunto controbilanciata dalla differenza di pressione, cosicchè ogni particella è in realtà sottoposta a una forza nulla.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173