66. Pressioni sulle pareti. - La stessa pressione esercitantesi per la gravità su uno strato orizzontale si determina, come abbiamo detto, sulle pareti nella regione in cui esso la incontra. Tutta la parete risente quindi una pressione crescente con la profondità e diretta normalmente ad essa. Così se pratichiamo nel vaso della fig. 41 un’apertura in A, e vi disponiamo uno stantuffo mobile, per tenerlo a posto occorrerà una forza f eguale al peso di una colonna liquida che ha per base l’area dello stantuffo e per altezza la sua distanza verticale dalla superficie libera. In generale i recipienti hanno sufficiente rigidità per resistere a questa pressione laterale; ma un tubo di caoutchouc si sfianca facilmente se è riempito di un liquido pesante, come il mercurio, fino ad altezza notevole.
Movimenti d’insieme del vaso non posson aver luogo, poichè per ogni pezzetto di parete su cui si esercita una forza, ne esiste un altro contrapposto, e rigidamente connesso col primo, sul quale si esercita una forza eguale ed opposta. Sono in questa condizione, per es., gli elementi A e B delle pareti nella fig. 41.
Ma se, per un’apertura praticata in A, viene a mancare il pezzetto di parete su cui si esercita la pressione che controbilancia quella esercitata su B, il liquido sgorgherà dall’apertura, ma contemporaneamente sarà turbato l’equilibrio del vaso, che sarà totalmente sottoposto a una forza non compensata esercitantesi sull’elemento B. Se perciò il vaso è mobile nel senso orizzontale, esso si sposterà nel senso della freccia m.
| |
|