Poscia la si riempie d’acqua fino allo stesso punto, e si ottiene, ancora per differenza con la prima pesata, il peso di un eguale volume d’acqua. Dividendo tra loro i due pesi si avrà il peso specifico del liquido.
Ancora più comodo è, per la misura del peso specifico dei liquidi, l’impiego degli areometri o densimetri. Sono essi degli apparecchi di vetro (fig. 48) aventi nel fondo una zavorra, come mercurio o pallini di piombo, destinata ad assicurarne la stabilità quando, immersi in un liquido, ne emergono parzialmente. Il cannello superiore porta una graduazione costruita in modo che per lettura diretta del punto di galleggiamento in un liquido si abbia il peso specifico di questo; naturalmente l’apparecchio emergerà di più nei liquidi aventi un peso specifico maggiore.
Alcuni di questi areometri hanno una graduazione empirica, anzichè la graduazione che dà direttamente la densità. Così ha una graduazione empirica l’areometro di Beaumè, le cui indicazioni permettono però, con l’impiego di tabelle apposite, di dedurre il valore della densità corrispondente.
FENOMENI CAPILLARI.
72. In conseguenza delle attrazioni tra le molecole di un liquido (coesione) e delle attrazioni tra quelle di un liquido e quelle di un solido che si toccano (adesione), si manifestano dei fenomeni, detti capillari, i quali costituiscono un’apparente eccezione alle leggi dell’idrostatica. Citeremo i principali:
1° Una lamina di vetro ben pulita, immersa in un bicchiere d’acqua, solleva intorno a sè il liquido circostante (fig.
| |
Beaumè
|