49) che non ha perciò nelle vicinanze del solido la superficie libera piana e orizzontale. Alla superficie libera curva che si determina in vicinanza della lamina si dà il nome di menisco. In questa esperienza ci si è serviti di acqua e vetro, cioè di un solido che è bagnato dal liquido; se si rifà l’esperienza con un solido non bagnato dal liquido, come avviene del vetro col mercurio, si constata che la superficie libera del liquido si deprime in vicinanza del solido, costituendo un menisco convesso (fig. 50).
2° Immergendo un cerchio di fil di ferro nell’acqua saponata, ed estraendolo con garbo, resta aderente al filo una intera pellicola liquida molto sottile che occupa tutta l’area abbracciata dal filo, e che ha tutte le proprietà di una lamina elastica tesa al contorno. Così essa si avvalla, assumendo la forma di una borsa, soffiandovi contro leggermente; e al cessare della forza deformatrice riprende subito la forma piana. Questa lamina, quindi, che resta aderente al contorno malgrado il suo peso, possiede una certa elasticità di forma.
3° Una piccola goccia di mercurio, disposta su una lastra orizzontale di vetro, assume la forma sferica; e se è schiacciata da un corpo esterno riprende dopo l’allontanamento di questo la forma sferica - possiede cioè anch’essa elasticità di forma. - Invece una goccia d’acqua, versata sopra una lastra di vetro ben tersa, la ricopre per intero, distendendosi in una lamina molto sottile, e rimane aderente al vetro anche capovolgendo la lastra.
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Immergendo
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