84. Manometri. - Abbiamo già descritto il manometro ad aria libera (§ 81). Quando però la pressione gassosa che si vuol misurare supera di molto l’atmosferica, occorrerebbe che il ramo aperto avesse una grande lunghezza; così se la pressione è di 10 atmosfere (cioè è eguale a dieci volte la pressione atmosferica) il ramo aperto dovrebbe avere una lunghezza superiore a m. 7,60. Si ricorre in tali casi ai manometri ad aria compressa (fig. 64) e ai manometri metallici (fig. 65). Nel manometro ad aria compressa, che è in fondo un tubo ad U nel quale il tubo di destra è chiuso e contiene alquanta aria, il moto del liquido è contrastato dalla tensione crescente che acquista l’aria schiacciata. Nel manometro metallico il gas è posto in comunicazione con un tubo ad anello, chiuso all’altro estremo, e che si distende più o meno in virtù della pressione interna; un indice mobile su un quadrante amplifica i piccoli spostamenti dell’estremo libero del tubo.
85. Spinta dell’aria. - Baroscopio. - Aerostati. - Come nei liquidi anche nei gas la pressione è maggiore nei punti più bassi che in quelli più alti: un corpo subirà perciò nei suoi punti pressioni disuguali, la cui risultante, come nei liquidi per il principio d’Archimede, è eguale al peso dell’aria spostata. Così un corpo avente il volume di 1 metro cubo subirà una spinta di 1293 grammi nell’aria a 0° e alla pressione di 76 cm.
Per dimostrare l’esistenza di questa spinta serve il baroscopio (fig. 66) costituito da una bilancina il cui giogo è in equilibrio sotto il peso di una piccola sfera massiccia e di una sfera; cava di volume molto più grande.
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Archimede
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