Or se di due sali A e B, aventi il primo un peso molecolare doppio di quello del secondo, si prendono 2 grammi di A e 1 grammo di B, è chiaro che le parti prese contengono egual numero di molecole, qualunque sia il valore assoluto di questo numero. E perciò scegliendo di diverse sostanze pesi proporzionali ai rispettivi pesi molecolari, si prenderà per tutte lo stesso numero di molecole. Quindi i risultati delle esperienze si potranno enunciare in queste due leggi:
1° - Soluzioni di sali diversi, contenenti per litro un ugual numero di molecole della sostanza sciolta, hanno eguali pressioni osmotiche.
2° - Per una data sostanza sciolta la pressione osmotica è proporzionale al numero di molecole presenti.
Un’altra legge che l’esperienza ha indicato è la seguente :
3° - La pressione osmotica aumenta con la temperatura di 1/273 per ogni grado, così come aumenta la pressione di un gas riscaldato in un recipiente a volume costante.
Sotto questa forma le leggi enunciate son perfettamente analoghe a quelle esprimenti il comportamento dei gas, qualora si consideri la pressione osmotica come l’analoga della pressione del gas. Così la prima corrisponde alla legge d’Avogadro, per la quale volumi eguali di gas differenti alla stessa temperatura e pressione contengono egual numero di molecole, o, ciò che è lo stesso, due gas contenenti egual numero di molecole per litro esercitano eguali pressioni. La seconda corrisponde alla legge dì Boyle, come è facile riconoscere. E la terza, nel caso dei gas, è la legge di Gay Lussac, della quale noi dovremo occuparci in seguito.
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Avogadro Boyle Gay Lussac
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