E si intende subito, adesso, che la vibrazione di una ordinaria sorgente sonora determinerà nell’aria una serie di compressioni e rarefazioni, che trasmesse al nostro orecchio producono la sensazione.
100. Ma la propagazione del suono non è istantanea; trascorre invero un tempo apprezzabile perchè il suono giunga al nostro orecchio, dipendentemente dalla distanza che questo ha dalla sorgente.
La velocità di propagazione del suono è stata misurata determinando il tempo che passa tra l’istante in cui si vede il lampo prodotto dall’accensione d’un esplosivo, che è contemporaneo con la produzione del fenomeno acustico, e l’istante in cui si avverte lo scoppio; e conoscendo la distanza tra l’osservatore e la sorgente. Si è trovato con questo e con metodi analoghi che il suono si propaga con moto uniforme, che la velocità non dipende dalle qualità del suono, (si tratti cioè di uno scoppio o di un suono musicale grave o acuto) e che alla temperatura di 10°,
nell’aria, è di circa 340 metri a secondo. Questa velocità, misurata con metodi opportuni, risultò quattro volte maggiore nell’acqua, e molto maggiore nei metalli.
101. Il fatto che il suono non si propaga istantaneamente ci pone in grado di precisare il suo meccanismo di propagazione.
Abbiamo visto invero che il suono risulta da una serie di compressioni e rarefazioni determinate dalla sorgente nell’aria, e da questa trasmesse al nostro orecchio.
Supponiamo di essere a 340 metri di distanza dalla sorgente, e che questa esegua 100 vibrazioni complete a ogni secondo.
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