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      Se il suono si propagasse istantaneamente, l’aria interposta tra noi e la sorgente trasmetterebbe le vibrazioni di questa spostandosi tutta di un pezzo, come un bastone rigido, avanti e indietro. Ma poichè, da quando la sorgente comincia a vibrare, per un minuto secondo noi non sentiamo nulla, e la sorgente ha eseguito cento vibrazioni complete prima che gli effetti giungano a noi, ciò vorrà dire che mentre viaggiava la prima compressione le seguiva dietro una rarefazione, e poi un’altra compressione, e così via; e che perciò l’aria compresa tra noi e la sorgente è divisa come in duecento strati alternativamente compressi e rarefatti, e la centounesima compressione parte dalla sorgente quando la prima giunge a noi. Tutti gli strati d’aria interposti, sollecitati dalle compressioni e dalle rarefazioni che si succedono, vibreranno avanti e indietro come tante membrane, ma siccome son raggiunti in tempi diversi da quelle perturbazioni, perchè disposti a distanze diverse dalla sorgente, non passeranno nello stesso istante per la posizione di riposo, vibreranno cioè con diversa fase.
      Saranno nella stessa fase gli strati contemporaneamente investiti dalle compressioni successivamente inviate dalla sorgente; e perciò la distanza tra due strati consecutivi aventi la medesima fase è percorsa dal suono nel tempo di una vibrazione completa della sorgente. Questa distanza si chiama lunghezza d’onda: e nel caso attuale essa è di m. 3,40 poichè in 1/100 di secondo (periodo di vibrazione della sorgente) il suono percorre appunto m. 3,40. Se il periodo fosse T secondo, e la velocità di propagazione V metri a secondo, la lunghezza d’onda lambda sarebbe data da


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173