Questi effetti si possono constatare in un lungo tubo di caoutchouc disteso, a un estremo del quale si imprima con la mano un moto oscillatorio, o anche un impulso isolato, nel qual caso un’onda unica percorre il tubo. E come in questa esperienza ogni tratto del tubo non fa che oscillare intorno alla sua posizione di riposo, ma in media rimane al suo posto, e ciò che si propaga da un estremo all’altro non è la materia, ma la forma del pezzo di tubo, così nell’aria, ov’hanno luogo vibrazioni longitudinali, non le sue particelle giungono dalla sorgente al nostro orecchio, ma si propaga da uno strato al successivo lo stato di compressione o di rarefazione.
La retta che unisce la sorgente con un punto colpito direttamente dal suono dicesi raggio sonoro. Questo è normale, in ogni punto, alla superficie d’onda, cioè alla superficie sferica che contiene punti nella medesima fase vibratoria.
103. Riflessione del suono. - Le onde che giungono sopra un ostacolo solido, come una parete, si riflettono, cioè tornano indietro in senso opposto a quello in cui provenivano. Noi non possiamo dare la ragione teorica di questo fatto; ci limitiamo a dimostrarlo sperimentalmente nel caso delle onde elastiche provocate all’estremo di un tubo di caoutchouc che sia tenuto fisso all’altro estremo. Vedremo cioè che ogni onda che parte dal primo estremo si propaga lungo il tubo e giunta all’altro estremo torna indietro come se questo avesse subito dal sostegno uno strappo inverso.
Nel caso del suono tutti i raggi sonori condotti dalla sorgente alla parete tornano adunque nel primo mezzo.
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