104. Caratteri distintivi delle vibrazioni. - Abbiamo stabilito che il moto vibratorio d’ogni strato d’aria è, a parte il ritardo, la riproduzione fedele del moto della sorgente. Esso può eseguirsi con le più diverse leggi, ma è sempre un moto periodico, cioè un moto tale che dopo un certo tempo costante il mobile ripassa per tutte le posizioni dianzi occupate nello stesso ordine e con la stessa velocità. Un simile moto, rappresentato graficamente coi criteri esposti al § 4, (valutando per esempio lungo l’asse delle ascisse i tempi e lungo l’asse delle ordinate le corrispondenti distanze della particella in. moto dalla sua posizione di riposo), darà luogo a una curva come quella della fig. 84, che potrà avere una forma qualsiasi nel tratto AB, ma si ripeterà identicamente nei tratti successivi BG, CD ecc.
Con le convenzioni fatte la lunghezza AB = BC = CD rappresenta il tempo impiegato dalla particella per compiere una vibrazione completa, e misura perciò il periodo, che è uno dei caratteri che distinguono la vibrazione.
Un altro elemento importante è l’ampiezza della vibrazione, rappresentata dall’escursione massima MN; a questa è proporzionale, finchè resta costante il periodo e la forma della vibrazione, la velocità della particella in qualunque istante, poichè è chiaro che se della curva AB si raddoppiassero tutte le ordinate, il nuovo diagramma si riferirebbe a un altro moto vibratorio in cui in qualunque istante la particella percorrerebbe un cammino doppio di quello percorso nel moto rappresentato da AB. All’ampiezza MN è quindi proporzionale la velocità media della particella in un semiperiodo, e al suo quadrato è proporzionale la forza viva media.
| |
|