Un contagiri, costituito da una vite perpetua che mette in moto una ruota dentata permette di misurare i giri compiuti in un tempo qualsiasi. L’apparecchio si presta perciò alla determinazione del numero di vibrazioni di un suono qualsiasi, ammettendo che due suoni all’unisono corrispondano allo stesso numero di vibrazioni per secondo. Basta perciò regolare la quantità d’aria che viene dalla soffieria, e quindi la velocità del disco, in modo che il suono ottenuto sia all’unisono con quello di cui vuol misurarsi il numero di vibrazioni; poscia misurare il numero di giri che compie il disco in un tempo conosciuto, dividerlo per questo tempo, con che si ha il numero di giri per minuto secondo, e infine moltiplicare per il numero di fori, con che si ottiene il numero di compressioni a secondo prodotte dalla sirena. Esso sarà eguale al numero di vibrazioni complete del suono dato.
Principio di Döppler. - L’altezza apparente del suono emesso da una sorgente la cui distanza dall’osservatore cresce o diminuisce è alquanto diversa da quella propria del suono stesso, quale sarebbe percepita se la sorgente e l’osservatore rimanessero a distanza costante. Supponiamo, per es., che una sorgente in quiete esegua 340 vibrazioni complete al minuto secondo. A un osservatore pure in quiete giungeranno 340 compressioni al secondo, ed esse viaggieranno l’una dopo l’altra a distanza di 1 metro, che è la lunghezza d’onda nell’aria del suono medesimo.
Ma se l’osservatore si avvicina verso la sorgente con la velocità di venti metri al secondo, il suo orecchio raccoglierà in un secondo le 340 compressioni di prima, più le altre venti che erano distribuite lungo il cammino da lui percorso, cioè il suono gli apparirà come se fosse di 360 vibrazioni a secondo, ovvero più acuto.
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Döppler
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