L’opposto avverrà se l’osservatore si allontana dalla sorgente.
È questo il principio di Döppler, che vale anche se l’osservatore è fermo, e si muove rispetto a lui la sorgente con velocità piccola rispetto a quella del suono (1). Noi ne possiamo constatare gli effetti; così quando una bicicletta ci passa molto rapidamente a lato e il ciclista fa suonare in modo continuo il campanello, il suono di questo cambia bruscamente d’altezza, divenendo poco più grave, all’istante in cui la macchina, giunta alla minima distanza da noi, comincia ad allontanarsi.
106. Scala musicale. - Che due suoni giudicati da un orecchio esercitato come aventi la stessa altezza, o all’unisono, corrispondano ad egual numero di vibrazioni per minuto secondo può essere dimostrato raccogliendo le loro vibrazioni su una membrana autoregistratrice. Stabilito ciò la sirena può servire più comodamente per misurare il numero di vibrazioni corrispondente a un suono qualsiasi. Si può così dimostrare che se tra i due suoni di diverse coppie, qualunque sia il primo, un musicista ritiene che esista lo stesso intervallo musicale, i numeri di vibrazioni hanno un rapporto costante per tutte le coppie. Così se due suoni hanno l’intervallo di un’ottava, il secondo ha sempre, qualunque sia il primo, il doppio del numero di vibrazioni di questo. All’intervallo di un’ottava corrisponde adunque il rapporto 2 tra i numeri di vibrazioni. In generale se un suono qualsiasi corrisponde al numero di vibrazioni n, la nota che ha con la prima l’intervallo di un’ottava corrisponderà a 2n vibrazioni; quella che ha l’intervallo di una quinta, corrisponde a 3n/2 vibrazioni; la quarta a 4n/3, la terza a 5n/4, la seconda a 9n/8, la sesta a n e la settima a 15n/8. In generale sono più consonanti gli accordi che hanno il rapporto più semplice tra i numeri di vibrazione.
| |
Döppler
|