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      Gli effetti si sommeranno, e il punto C sarà animato da un moto vibratorio di ampiezza eguale alla somma di quelle che sarebbero prodotte separatamente dai suoni componenti.
      Che se, invece, la distanza AB comprendesse un numero intero di lunghezze d’onda più una metà di quella lunghezza, allora una compressione giungerebbe in B da A, quando da A prende origine una rarefazione, e perciò quando anche da B parte una rarefazione. Viaggieranno così lungo BG, in coincidenza, una compressione proveniente da A e una rarefazione proveniente da B; esse si attenueranno a vicenda, e se l’ampiezza delle due vibrazioni componenti è la stessa in G, questo punto resterà in riposo in tutti i momenti. A questo fenomeno per cui la sovrapposizione di due suoni genera il silenzio si dà il nome d’interferenza: esso ha luogo quando i due suoni, della stessa fase e ampiezza all’origine, hanno percorso un diverso cammino, cosicchè la differenza comprenda un numero intero più mezza lunghezza d’onda.
      Se ne può dare una dimostrazione sperimentale con l’apparecchio della fig. 89, nel quale la sorgente sonora, unica, è disposta avanti a P e il suono da quel punto segue due vie diverse, rappresentate dai due tubi che si biforcano da P e si ricongiungono in O. La propagazione lungo i tubi, malgrado le innumerevoli riflessioni sulle pareti, ha luogo con lo stesso meccanismo che all’aria libera; si susseguono cioè delle compressioni e rarefazioni con l’intervallo di mezza lunghezza d’onda. Or finchè i due cammini sono eguali, o differiscono di un numero intero di lunghezze d’onda, i suoni provenienti dai due rami si rinforzano in 0; se invece i due cammini differiscono di ½, o di 3/2 = 1 + ½, o di 5/2 = 2 + ½ ecc. lunghezze d’onda, in O i due suoni si annullano e si ottiene quasi il silenzio.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173