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      Si dimostra che in tal caso devon prodursi onde stazionarie, e precisamente quelle che consentono la formazione di due nodi agli estremi, cioè la cui lunghezza di onda, divisa a metà, è contenuta un numero esatto di volte nell’intera lunghezza della corda. Corrisponde ad esse, come nel caso del tubo di caoutchouc, la suddivisione dell’intera corda in uno, due, tre o più fusi; e così se la corda è lunga 50 cm., si potranno avere le vibrazioni corrispondenti alle lunghezze d’onda:
     
      50 = lambda /2, cioè lambda = 100
      50 = 2 lambda '/2, cioè lambda ' = 50 = lambda /2
      50 = 3 lambda ''/2, cioè lambda '' = 33,3 = lambda /3
      ecc.
     
      I suoni relativi hanno numeri di vibrazioni inversamente proporzionali alle lunghezze d’onda, poichè
     
      lambda = VT = V/n
     
      ovvero
     
      n = V/ lambda
     
      e perciò i diversi numeri di vibrazione staranno tra loro come la serie dei numeri 1, 2, 3, 4 ecc. Questa serie di suoni è detta serie degli armonici del suono fondamentale, che corrisponde alla prima lunghezza d’onda (100 nel caso presente).
      II suono fondamentale dipende dalla natura della corda, dalle sue dimensioni e dalla tensione cui è sottoposta; e così diviene più acuto a misura che la lunghezza della corda si fa più piccola, avvicinando gli estremi cui è fissata. È per questo che negli strumenti a corda, come nel violino, accorciando più o meno col dito una corda, se ne possono cavare suoni di altezza diversa.
      In realtà il suono fondamentale, reso da una corda pizzicandola o eccitandola in un punto qualsiasi, è il predominante, ma non è il solo: lo accompagnano, come si è visto, tutti i suoni della serie armonica, con intensità alquanto più piccole.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173