Quest’esperienza può essere fatta molto facilmente ed è assai istruttiva.
Quanto ai particolari di costruzione dello strumento, e specialmente a quelli che lo hanno reso così diffuso e perfezionato negli ultimi tempi, è meglio rimettersi alla conoscenza comune che ormai tutti ne abbiamo.
116. L’organo vocale e l’orecchio sono descritti, in sede più propria, nel Corso di Scienze naturali. Noi ci limiteremo a dire, quanto al primo, che esso agisce come un tubo ad ancia; questa è costituita dalle corde vocali, tese più o meno entro la laringe da muscoli opportuni, che lasciano tra loro una stretta fenditura, la glottide, da cui passa l’aria spinta dai polmoni.
I limiti della voce umana si estendono da 82 vibrazioni (il mi della voce di basso) a 1044 vibrazioni (il do del soprano).
Per l’orecchio diremo che le onde sonore, raccolte dal padiglione e incanalate nel condotto auditivo, mettono in vibrazione la membrana del timpano, e questa le trasmette, attraverso la catena degli ossicini, alla finestra ovale, e quindi al liquido del labirinto, ove son percepite dalle estremità natanti del nervo acustico.
I particolari psicologici del meccanismo dell’audizione, malgrado gli studi potenti del celebre Helmholtz, non sono ancora conosciuti in modo soddisfacente.
COSMOGRAFIA.
117. Sfera celeste. Stelle. - L’aspetto del cielo in una notte stellata è quello di un’immensa superficie sferica, della quale vediamo solo una parte, e su cui son disseminati gli astri. Il limite della parte osservabile è dato da una linea accidentata, la quale segue il contorno della Terra che ci circonda, coi suoi edifici e con le sue montagne; la si chiama orizzonte sensibile.
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