Pagina (150/173)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Portandoci sempre più in alto, in modo che quella linea si allontani a grandissima distanza, essa diviene all’incirca una circonferenza ove pare che si tocchino la superficie celeste e gli estremi della Terra visibile. Questa circonferenza può considerarsi come l’intersezione della sfera celeste con il piano orizzontale condotto per il luogo d’osservazione; prende il nome di orizzonte vero. Se poi dal luogo medesimo si guida una retta verticale indefinita, essa incontrerà la sfera celeste in due punti: quello situato sopra di noi è il zenit; l’opposto, a noi invisibile, è il nadir. La sfera celeste sembra abbia per centro il luogo d’osservazione, cosicchè l’orizzonte vero è un suo cerchio massimo e i due punti zenit e nadir sono diametralmente opposti.
      Gli astri sono di due specie. La quasi totalità di essi partecipano a un movimento complessivo per cui tutta la sfera celeste ruota lentamente intorno a noi; ma in questo movimento le stelle conservano la loro mutua posizione, come se fossero rigidamente infisse sulla sfera muoventesi. Sono queste le stelle fisse.
      Altre invece, in numero molto limitato, mutano di posizione rispetto alle stelle fisse, cosicchè, considerato il moto di queste come dovuto a quello dell’intera sfera, si deve ritenere che le stelle erranti si muovono sopra la sfera. Appartengono a questa categoria il sole, la luna, i pianeti e le comete. Altre differenze sono facilmente constatabili tra questi astri e le stelle fisse. Così i pianeti sono simili nell’aspetto alle stelle fisse, ma la loro luce è più tranquilla (meno scintillante) e si dimostra che proviene dal sole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 1. Meccanica - Acustica - Cosmografia
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 173

   





Terra