122. Moto apparente del Sole. - Il Sole nel suo movimento diurno apparente, comune con gli altri astri e con la sfera celeste, non si comporta come una stella fissa: cambia cioè lentamente di posizione rispetto alle altre stelle.
Se noi riportiamo sopra un globo stellare, ove siano riprodotte le stelle dell’intera sfera celeste, le posizioni occupate dal Sole nei giorni successivi alla stessa ora, deducendole dall’esame delle stelle con cui è in apparente contatto, otterremo una linea coincidente con un circolo massimo della sfera medesima e che si chiude esattamente in un anno solare, dopo di che si riprende il medesimo percorso. Questa linea SLIA, detta ecclittica (fig. 102), taglia l’Equatore celeste in due punti L e A chiamati equinozi. In essi si trova il Sole al 21 marzo e al 23 settembre. Invece i punti S, I corrispondono ai solstizi di estate e d’inverno, e sono occupati dal Sole al 21 giugno e al 22 dicembre.
Ne risulta che agli equinozi il Sole si comporta come una stella equatoriale (fig. 98) e perciò per tutti i paesi resta un tempo eguale sopra e sotto l’orizzonte: il giorno è eguale alla notte. Dal 21 marzo al 21 giugno il Sole percorre l’arco AS (fig. 102) dell’emisfero celeste boreale e quindi esso va sorgendo sempre più a nord, e resta sempre più a lungo sull’orizzonte per i nostri paesi: il giorno è più lungo della notte e resta tale lungo l’arco SL percorso dal 21 giugno al 23 settembre. L’opposto avviene nel tratto LIA, cui corrisponde l’autunno e l’inverno.
Ma questo moto del Sole ha ancora un effetto più importante; esso si compie, lentamente, da ponente verso levante, cosicchè il Sole ritarda ogni giorno, nel passare al meridiano, di un certo tempo rispetto alle altre stelle.
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