3), nel quale il liquido arriva ordinariamente a un certo livello, che monta col riscaldamento, e discende col raffreddamento. Questo prova che la dilatazione del liquido prevale sull’aumento di capacità del recipiente, mentre, con una brusca immersione del palloncino in un bagno caldo, il recipiente è il primo a dilatarsi, per l’immediato contatto, e si constata nel primo istante un abbassamento piccolo di livello.
Infine per gli aeriformi basta rinchiudere in un palloncino analogo un gas qualunque e disporre nel cannello una goccia di un liquido, come acqua colorata. Al minimo riscaldamento o raffreddamento la goccia si sposta in su o hi giù, rivelando la variazione di volume del gas, costantemente sottoposto alla pressione atmosferica.
3. Considerando le variazioni di temperatura come causa e le variazioni di volume come effetto, si convenne di servirsi di quest’ultime per misurare le prime - con ciò variazioni di volume uguali subite da un corpo corrispondono a variazioni eguali di temperatura. Questa convenzione è giustificata dal fatto sperimentale che gl’intervalli di temperatura riconosciuti eguali con questo criterio restano tali, sensibilmente, qualunque sia il corpo del quale si valutano le variazioni di volume.
Occorre naturalmente ricercare le condizioni più favorevoli per misurare le variazioni di volume del corpo termometrico. E si riconobbe che il mezzo più comodo è quello di servirsi di un palloncino o bulbo, come quello della fig. 3, munito di un cannello sottile, sul quale si valutano le dilatazioni del liquido.
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Considerando
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