Si venne così al TERMOMETRO A MERCURIO (fig. 4) nel quale il bulbo e il cannello son di vetro e il liquido contenuto è il mercurio.
Diversi termometri con bulbi di capacità differente, e cannelli di diversa sezione, mostreranno uno spostamento diverso del liquido passando da un bagno a un altro - si avranno com’è chiaro spostamenti maggiori nell’apparecchio in cui il bulbo ha maggiore capacità e il cannello è più sottile. Ma se lo spostamento totale, diverso per i vari apparecchi, si divide in un numero di parti eguale per tutti, e perciò di diversa lunghezza da un termometro all’altro, e si indicano i tratti di divisione con i medesimi numeri arbitrari, le indicazioni lette sulle scale ottenute diverranno identiche per tutti i termometri entro le temperature intermedie; e anche al di sotto e al di sopra, se si ha di cura prolungare nei due sensi la graduazione ottenuta in ciascuno.
È quel che si è fatto scegliendo appunto due punti fissi per la graduazione di tutti i termometri. Occorre naturalmente che i due punti fissi siano veramente tali, e facilmente ottenibili in tutti i tempi. Ottime per lo scopo sono la temperatura del ghiaccio fondente e quella dei vapori sprigionantisi dall’acqua bollente sotto la pressione normale di un’atmosfera (76 centimetri di mercurio). Per segnare il primo punto s’immerge il termometro nell’apparecchio della fig. 5, contenente ghiaccio pesto. Per segnare il secondo ci si serve della caldaietta rappresentata nella fig. 6, ove i vapori che si sollevano dall’acqua bollente nel fondo, inviluppano il bulbo e buona parte del cannello, salendo lungo un cilindro verticale, e ridiscendono per un involucro cilindrico che abbraccia il primo cilindro e che ha la funzione di sottrarre questo dall’azione raffreddatrice dell’atmosfera.
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