Le due condizioni non sono purtroppo conciliabili.
Quanto ai limiti d’impiego del termometro a mercurio essi son dati dalla solidificazione del liquido, che ha luogo a - 38°,5, e dalla sua ebollizione che avviene a circa 357°,2. Per temperature più basse servono i termometri a toluolo che resta liquido fino a temperature bassissime; esso però bolle poco al di sopra dei 100 gradi. Per le temperature molto alte o molto basse si ricorre ai termometri a gas e ad altri metodi di misura che saranno esposti più in là.
Abbiamo detto che gl’intervalli di temperatura riconosciuti eguali con un corpo termometrico restan tali, sensibilmente, cambiando la natura del corpo. A rigore diversi termometri riempiti con liquidi differenti, pur essendo graduati coi medesimi punti fissi, non vanno esattamente d’accordo a tutte le temperature. Il termometro a mercurio è tra tutti i termometri a liquido quello che si scosta meno dal termometro a gas; se perciò si attribuisce ai gas, e precisamente a un gas speciale riscaldato in condizioni determinate, la funzione del corpo termometrico, bisognerà nelle misure di precisione correggere le indicazioni del termometro a mercurio, il che si fa, non molto agevolmente, per confronto diretto tra questo e il termometro campione a gas.
Infine occorre notare che i termometri con bulbo di vetro son soggetti a delle contrazioni molto lente e continue del bulbo medesimo, con conseguente spostamento in alto del zero indicato nel cannello rispetto alla temperatura del ghiaccio che fonde.
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