Ma misurandola quantità di calore che scorre lungo la sbarra, penetrando all’estremo C e riversandosi per B nel ghiaccio fondente, si trova che essa dipende notevolmente dalla natura della sbarra. Per alcuni corpi, detti buoni conduttori, quella quantità è piuttosto grande, ed è invece piccola per altri chiamati cattivi conduttori. In generale sono buoni conduttori i metalli, mentre il legno, il vetro e molti corpi organici sono cattivi conduttori.
Il moto del calore, in questo caso ideale che la sbarra sia sottratta a ogni perdita laterale, corrisponde al moto di un liquido in una condotta impermeabile, quale ad es., un tubo di ferro privo di fori. E come in una condotta, che non abbia perdite, tanta acqua penetra a un estremo quanta ne vien fuori dall’altro, così avviene del calore se le perdite laterali lungo la sbarra sono evitate.
In realtà però, non potendo la sbarra essere assolutamente isolata, gli strati di essa cedono all’ambiente parte del calore che ricevono dagli strati antecedenti. E quando tutto il calore penetrato dall’estremo A (fig. 8) si è andato perdendo lateralmente per via, il resto della sbarra resterà alla primitiva temperatura, come se l’estremo A non fosse riscaldato. La distribuzione delle temperature, rivelata da una serie di termometri, ne risulta pure alterata; e invece del diagramma rettilineo di prima si ha un diagramma che discende più rapidamente.
La caduta del diagramma dipende dall’entità delle perdite laterali, in relazione alla quantità totale del calore che penetra da A e si propaga verso l’altro estremo; cosicchè se, per due sbarre diverse, M, N le perdite laterali sono le stesse, ma nella prima circola, per la sua migliore conducibilità, una maggiore quantità di calore, il diagramma di M sarà meno depresso di quello di N, e perciò in strati corrispondenti la temperatura in M sarà maggiore che in N. È questo il caso delle sbarre immerse nell’aria e scaldate a un estremo; ed è perciò che noi possiamo toccare impunemente una bacchetta di legno fino a qualche centimetro dall’estremo rovente, mentre altrettanto non possiamo fare con una bacchetta di ferro o di rame.
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