Fusione e solidificazione.
18. Temperatura di fusione. - Alcune sostanze, come la cera, riscaldate progressivamente, cominciano col divenire pastose, e poi semifluide, finchè si liquefanno del tutto. Altre passano direttamente, col calore, dallo stato solido allo stato liquido.
Questo passaggio si chiama fusione; invece la solidificazione ha luogo quando un liquido, convenientemente raffreddato, assume lo stato solido.
La fusione avviene, per ciascuna sostanza, a una temperatura determinata, detta temperatura di fusione, che resta costante finchè tutta la sostanza presente si è liquefatta; il calore comunicato in questo intervallo alla sostanza, che serve solo a fonderla e non ne eleva la temperatura, dicesi calore di fusione, e va impiegato a eseguire il lavoro interno di disgregamento molecolare. Se si immerge perciò un termometro in una miscela di ghiaccio e acqua, e si comunica ad essa calore, del ghiaccio fonderà; se si sottrae invece calore, parte dell’acqua si solidificherà; ma finchè ghiaccio e acqua sono insieme presenti, la temperatura sarà costantemente di zero gradi. Lo stesso ha luogo per tutti i corpi che, passando bruscamente dallo stato solido al liquido, hanno una ben definita temperatura di fusione.
La quantità di calore richiesta dal ghiaccio a 0° per convertirsi in acqua a 0° è molto grande, circa 80 calorie per ogni grammo; la stessa quantità di calore basterebbe per portare all’ebollizione, dalla temperatura di 20°, un egual peso d’acqua. E così per abbassare da 20° a 0° la temperatura di 1 Kg. d’acqua basteranno 250 gr. di ghiaccio a zero gradi.
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