La temperatura di fusione d’una sostanza coincide con la sua temperatura di solidificazione. Ma si verifica talvolta un’anomalia, per cui raffreddando un liquido lentamente fuori il contatto dell’aria e senza scosse, si può oltrepassare alquanto la temperatura di solidificazione, senza che questa abbia luogo; il fenomeno si chiama soprafusione. Per mezzo di una scossa brusca, o dell’introduzione di un pezzetto del solido, si provoca la solidificazione, e allora il calore di fusione svolto dalla sostanza solidificata eleva la temperatura della massa, naturalmente non al di là della temperatura di fusione. Serve bene per la dimostrazione del fenomeno l’apparecchio della fig. 18 nel quale il bulbo di un termometro a mercurio è circondato da un ampolla in parte piena d’acqua che fu fatta bollire prima della chiusura dell’ampolla medesima, in modo da cacciar via l’aria. Introducendo l’apparecchio in un miscuglio di sale e neve si raggiunge facilmente una temperatura inferiore a zero. Portando via l’apparecchio dal miscuglio si trova appunto che l’acqua è ancora liquida ma dandogli una scossa si solidifica in parte, e la temperatura rimonta a 0°.
Nello specchietto che segue sono registrati i punti di fusione di alcune sostanze
Platino 1775°
Stagno 223
Ferro 1600
Zolfo 113
Acciaio 1350
Cera bianca 63
Rame 1054
Burro 31
Oro 1045
Ghiaccio 0
Argento 954
Mercurio - 39,4
Zinco 412
Anidr. carbonica - 57,5
Piombo 322
Alcool ass. - 130
19. Variazioni di volume nella fusione. Rigelo. - Il ghiaccio galleggia nell’acqua; ciò prova che ha minore densità e che perciò l’acqua nel solidificare aumenta di volume.
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