20) si spiegano con l’influenza della pressione sul punto di fusione. Nei punti direttamente premuti, ove la forza per unità di superficie è molto grande, il ghiaccio a 0° si liquefà, poichè si trova a temperatura superiore a quella di fusione relativa alla pressione cui è sottoposto. L’acqua prodotta sfugge alla compressione passando al di sopra del filo (fig. 20) o nelle cavità, della fig. 19, ove rigela.
20. Soluzione. - Miscugli frigoriferi. - Abbiamo detto, a proposito della pressione osmotica, che le particelle del corpo sciolto possono considerarsi, in seno alla soluzione, liberamente vaganti come le molecole di un gas.
La soluzione di un solido deve quindi determinare il rallentamento dei legami tra le sue molecole, e richiedere la spesa di una certa quantità di energia, o di calore, come la fusione.
In realtà il calore è sottratto al solvente, cosicchè la soluzione è in generale accompagnata da un abbassamento di temperatura, a meno che il calore svolto da un’eventuale azione chimica tra i due corpi non determini un fenomeno inverso. È interessante in proposito il comportamento della neve introdotta nell’acido solforico; se la prima è in piccola quantità, il calore prodotto dalla idratazione dell’acido predomina sul calore sottratto dalla fusione della neve, e il miscuglio si riscalda notevolmente; l’opposto avviene se si versa poco acido, già alquanto annacquato, in molta neve; si possono allora ottenere delle temperature molto al di sotto di 0°. Qualcosa di analogo avviene mescolando due solidi, come il ghiaccio e il sale, che han la tendenza a sciogliersi l’uno nell’altro; si ha allora la fusione rapida di una parte del miscuglio, e la miscela dei due solidi e della soluzione ottenuta si porta a una temperatura notevolmente bassa.
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