Si può ottenere in tal modo perfino la solidificazione dell’acqua.
Il calore assorbito nella vaporizzazione dei liquidi è stato misurato con appositi metodi calorimetrici; esso dipende dalla temperatura alla quale ha luogo la trasformazione. Si è trovato così che per vaporizzare un grammo d’acqua occorrono a zero gradi 606 calorie e a 100 gradi 537 calorie. Dato il valore molto grande del calore di vaporizzazione, si capisce subito come, avendo sotto la macchina pneumatica 1000 gr. d’acqua a zero gradi, basta teoricamente che se ne vaporizzino circa 117 gr. perchè gli altri 883 gr. congelino.
La fabbricazione industriale del ghiaccio utilizza appunto il freddo prodotto dalla evaporazione di liquidi facilmente volatili. Il calore restituito dal vapor d’acqua nella condensazione è poi utilizzato nei caloriferi a vapore.
27. Ebollizione. Nelle pareti di un recipiente che contiene un liquido son sempre presenti delle minutissime bollicine d’aria, ove si troverà pure il vapore saturo del liquido. Col comunicargli calore, le bollicine andranno aumentando di volume, poichè cresce la pressione del vapore, e la bolla deve dilatarsi tanto che la diminuzione della pressione parziale dell’aria, per l’aumento di volume, compensi l’accrescimento della pressione del vapore; e invero la pressione totale deve essere sensibilmente eguale alla pressione dominante alla superficie del liquido, e da questo trasmessa. Tenendo conto di ciò si può facilmente calcolare, (in base ai valori della pressione massima del vapor d’acqua), che una bollicina sottoposta alla pressione di 76 cm. reagisce ad essa, a 20°: per 1,7 cm. con la pressione del vapore, e per 758,3 cm. con la pressione dell’aria.
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