32) che dal tubo B, attraverso un foro sottile, aria a 200 atmosfere si espanda nel vaso A, ove trovasi aria a 20 atmosfere; mentre la pompa P aspira l’aria che si accumula in A, la comprime a 200 atmosfere e la ricaccia nel tubo B. Per un funzionamento conveniente della pompa la circolazione dell’aria nel senso delle frecce avverrà in modo continuo, e potrà la pressione conservarsi di 20 atmosfere in A e di 200 atmosfere al di là della pompa e nel tubo B. L’aria proveniente dalla pompa sarà molto calda per la compressione subita; ma il refrigerante B, ove circola sempre acqua fredda, la riporta alla temperatura di questa: giungendo in B, ed effluendo dal foro si raffredda un poco per quanto si è detto, e lambendo così dall’esterno il tubo B, raffredderà alquanto l’aria che sopravviene, cosicchè nella nuova espansione di questa l’aria in A sarà ancora più fredda, e lo sarà pure la nuova che discende in B. Si intende così che il raffreddamento progredirà sempre più, fino a che nel fondo di A si andrà raccogliendo dell’aria già liquefatta.
Naturalmente la fig. 32 è solo uno schizzo schematico per illustrare il principio della macchina di Linde, la quale ne differisce molto nei particolari costruttivi. Così il vaso A è formato da un lungo serpentino entro il quale se ne svolge un altro corrispondente al tubo B; una seconda pompa supplisce dall’atmosfera l’aria che si va condensando in A; e infine l’aria liquida ottenuta può esser portata via con un dispositivo analogo a quello dei sifoni d’acqua di Seltz.
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Linde Seltz
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