La forza propulsiva del vapore sarà minore nella seconda metà della corsa, rispetto al caso precedente; ma se anche fosse, in media, solo la metà, il lavoro totale nell’intera corsa sarà i tre quarti di prima, mentre il consumo di vapore sarà divenuto metà. E poichè la produzione del vapore richiede il consumo di combustibile, il secondo procedimento sarà più economico. Questo avviene appunto nelle macchine a espansione.
La massima economia si otterrebbe se il vapore, prima di condensarsi in R, si espandesse tanto da acquistare la temperatura e la pressione del condensatore. Ma anche in tal caso, nel moto retrogrado dello stantuffo, si liqueferebbe sempre in R, perdendo così le calorie di vaporizzazione, che dovrà poi riprendere in C. Adunque il calore fornito da noi alla caldaia non può in nessun caso essere interamente utilizzato, ma una parte sarà sempre ceduta al refrigerante R di temperatura più bassa, come richiede il secondo principio della Termodinamica [§ 14].
33. Il rendimento della macchina, cioè il rapporto tra il calore trasformato in lavoro e il calore totale impiegato, è dato, nelle condizioni ideali sopra indicate, da
(alpha) = (T-t)/Tove T e t sono le temperature assolute della caldaia e del condensatore; non può superare perciò questo limite, comunque si perfezioni la macchina.
Se, per es., come in una macchina ideale a 10 atmosfere, le temperature centigrade della caldaia e del refrigerante sono 180° e 40°, sarà
(alpha) = 140/(180+273) = circa 31%
e non più del 31% del calore impiegato si potrà trasformare in calore.
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Termodinamica
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