Pagina (73/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L’illuminamento di una superficie esposta a una data sorgente dipende dalla loro mutua distanza; e in modo tale che, come si può dimostrare sperimentalmente, per avere lo stesso illuminamento a distanza doppia occorre quadruplicare l’intensità luminosa della sorgente, a distanza tripla occorre invece moltiplicarla per nove e così via. Cioè: le intensità luminose di diverse sorgenti, capaci di produrre lo stesso illuminamento a diverse distanze dallo schermo, sono proporzionali al quadrato della rispettiva distanza. O anche: gli illuminamenti prodotti da una stessa sorgente a diverse distanze sono in ragione inversa del quadrato della distanza.
      Se la luce emessa viene assorbita da uno stesso corpo assorbente a diverse distanze e trasformata in calore, il calore ottenuto è pure in ragione inversa del quadrato della distanza. E invero lo stesso cono di raggi che investe a una data distanza una superficie di 1 cm2, e trasporta una determinata quantità di energia, coprirà a distanza doppia una superficie di 4 centimetri quadrati, ciascuno dei quali assorbirà, perciò, un quarto dell’energia ricevuta alla primitiva distanza.
      Anche l’inclinazione dello schermo sui raggi avrà influenza sull’illuminamento; riesce evidente invero dalla fig. 37 che la superficie inclinata AC riceve solo la quantità di luce che, nella posizione AB normale ai raggi, colpirebbe la sua proiezione AD.
      La scelta di una sorgente unitaria di luce ha formato oggetto di molte contestazioni, per la difficoltà di trovarne una veramente costante ed esattamente riproducibile.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345