38, la retta MM’; e dal punto luminoso A cadano sullo specchio raggi in tutte le direzioni. L’esperienza dimostra che ognuno di essi, come AB, dà luogo a un raggio riflesso come BD, tale che le tre rette AB, BD e BN (quest’ultima perpendicolare o normale allo specchio nel punto d’incidenza B), si trovano in unico piano, detto piano d’incidenza; e che l’angolo d’incidenza ABN, formato dal raggio incidente con la normale, è eguale all’angolo di riflessione NBD formato con la stessa normale dal raggio riflesso.
A un altro raggio incidente AB’ corrisponderà un altro raggio riflesso B’D’, che obbedisce alle medesime leggi, ed è facile dimostrare che due raggi riflessi qualsiasi, come BD e B’D’, prolungati al di là dello specchio, s’incontrano in un punto A’, situato sulla normale allo specchio condotta da A, e tale che A e A’ sono ad eguale distanza dallo specchio MM’. Infatti scegliendo un raggio qualunque come AB, e il corrispondente raggio riflesso BD, il prolungamento di BD incontrerà la normale allo specchio condotta per A, poichè AA’ e BN sono in un piano che contiene AB e BD; e perciò anche AA’ e BD sono in un piano. Sia A’ il punto d’incontro e P l’intersezione di AA’ con MM’.
I triangoli APB e A’PB sono rettangoli in P, hanno un cateto PB comune, e hanno eguali gli angoli acuti BAP, BA’P poichè rispettivamente eguali agli angoli ABN, NBD eguali tra loro. Sarà perciò AP = PA’, e la posizione A’ del punto d’incontro tra il raggio riflesso e la normale AM sarà la stessa per tutti i raggi riflessi.
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