Dallo specchio torneranno quindi indietro dei raggi riflessi divergenti, che si comportano come se partissero da A’; e un occhio che li riceva avrà l’illusione che in A’ esista un punto luminoso. Noi diciamo che in A’ si ha un’immagine virtuale di A, simmetrica con A rispetto allo specchio.
Se invece di un punto solo A si dispone avanti allo specchio un oggetto luminoso o illuminato, si avranno tante immagini dei vari punti disposte come nell’oggetto (fig. 39); si avrà cioè un’immagine virtuale dell’oggetto.
Al cono di raggi AMM’ che investe lo specchio (fig. 38) corrisponde il cono di raggi riflessi A’MM’; l’occhio vedrà l’immagine A’ solo se è compreso in quel cono, se riceve cioè i raggi riflessi.
Come abbiamo già detto la luce incidente viene solo parzialmente riflessa; il potere riflettente, cioè il rapporto tra l’intensità del raggio riflesso e quella del raggio incidente, cambia con la natura dei corpi, con lo stato della loro superficie, secondo cioè che son levigati più o meno, e anche col valore dell’angolo d’incidenza, specialmente nei corpi trasparenti come il vetro - Quest’ultimo, sotto l’incidenza normale, riflette solo in minima parte i raggi incidenti, mentre riflette quasi per intero i raggi che formano con la normale un angolo vicino a 90° - L’argento ha fra tutti i metalli il più elevato potere riflettente, che può raggiungere per la luce solare il valore del 97%.
I migliori specchi son quindi quelli di argento; e allo scopo di averne strati sottili, di forma ben piana e levigata, si deposita il metallo, con processi speciali, alla superficie di una lastra di vetro.
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