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      - Negli specchi comuni si deposita invece sul vetro un’amalgama di stagno, per risparmio di spesa - Naturalmente in questi casi si ha una doppia riflessione; la prima, debole, sulla faccia vitrea anteriore della lamina, la seconda sulla faccia metallica posteriore; la luce riflessa da questa torna in gran parte nell’aria, e il resto subisce ancora una o più riflessioni tra il vetro e il metallo. - Si hanno quindi, insieme alla immagine più intensa prodotta dal metallo, diverse altre immagini più deboli, le quali si possono osservare facilmente, avvicinando un fiammifero a uno specchio spesso, e guardando in direzione inclinata. - Esse sono evitate negli specchi destinati alle ricerche fisiche o astronomiche, argentandoli anteriormente.
      Noteremo infine che la luce diffusa è da attribuire alle riflessioni irregolari che la luce incidente subisce sulla superficie scabra dei corpi, la quale può essere considerata come risultante da un numero grandissimo di microscopiche superfici piane, diversamente orientate, e che riflettono perciò in direzioni diverse i raggi incidenti.
      42. Specchi concavi. Rendiamo speculare la superficie interna di una calotta sferica MN (fig. 40) appartenente a una sfera il cui centro e in C; questo punto chiamasi centro di curvatura dello specchio concavo ottenuto - Il centro V della calotta dicesi vertice dello specchio; la congiungente V C asse principale, qualunque retta come CP, passante per C, asse secondario; e infine l’angolo MCN sotto il quale dal centro C si vede il diametro MN del cerchio limitante la calotta chiamasi angolo di apertura dello specchio.


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Nozioni di Fisica per le scuole secondarie
Volume 2. Calore - Ottica - Elettrostatica e Magnetismo - Corrente elettrica - Elettrotecnica
di Orso Mario Corbino
Sandron
pagine 345