Lo specchio sferico può essere considerato come risultante da infiniti specchietti piani piccolissimi, di cui le normali passano tutte per il centro, C, poichè il raggio della sfera es. CP, è in ogni punto normale al piano tangente in quel punto. Se perciò un raggio luminoso AP cade in P, esso si rifletterà secondo PB, in modo che siano eguali gli angoli APC,CPB che rappresentano l’angolo d’incidenza e quello di riflessione. - Si può quindi graficamente costruire, raggio per raggio, l’insieme dei raggi riflessi corrispondenti a un dato fascio di raggi incidenti. - Ma le costruzioni si semplificano negli specchi per cui l’angolo d’apertura MCN è molto piccolo, e quando i raggi incidenti sono omocentrici cioè provengono da un unico punto luminoso. Si dimostra allora che anche i raggi riflessi sono omocentrici, cioè passano per un altro punto che si chiama fuoco coniugato del primo. - Per es. sono fuochi coniugati i punti P e P' della fig. 41, o anche della fig. 42 nella quale i due punti coniugati non sono sull’asse principale.
Ne segue una conseguenza importante. - Poichè il cono di raggi divergenti PBD (fig. 41) vien trasformato dallo specchio in un cono di raggi convergenti BDP’ si concentrerà nel punto P tutta la luce riflessa dallo specchio; e perciò disponendo un foglio di carta bianca un poco avanti di P’ il cono dei raggi riflessi ne illuminerà una porzione circolare che si andrà restringendo, fino a ridursi a un punto vivamente illuminato quando il foglio contiene il punto P’. Si vedrà in tal caso sul foglio un punto luminoso che si può considerare come immagine del punto P. Lo si chiama, nel caso della figura, immagine reale del punto P, poichè nel punto P’ i raggi luminosi effettivamente convergono, e tornano poscia a divergere, come se P’ fosse un vero punto luminoso.
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